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“Foraggi di qualità dal campo al caseificio”

Venerdì 22 Febbraio 2019 ore 10.00

HOTEL CROWNE PLAZA Via Po 197 Limena (PD)

 

CONVEGNO FORAGGI PADOVA “FORAGGI DAL CAMPO AL CASEIFICIO”

“Foraggi di qualità dal campo al caseificio”, questo il titolo del convegno svoltosi presso l’Hotel Crowne Plaza di Limena Padova, venerdì 22 febbraio 2019, e promosso dall’Associazione Veneta Allevatori in collaborazione con CPS e Comizo. Davanti ad una qualificata platea di circa duecento persone tra allevatori e tecnici provenienti da tutte le provincie venete, si è affrontato il tema dei foraggi utilizzati nella dieta delle bovine da latte sotto l’aspetto igienico sanitario, in funzione della salute delle bovine stesse e della qualità finale del latte prodotto da destinare alla trasformazione casearia.

L’argomento è stato introdotto dal Prof. Cozzi dell’Università di Padova che ha posto l’accento sull’importanza della qualità dei foraggi in funzione del benessere delle bovine da latte e delle caratteristiche igienico sanitarie del latte ai fini della resa casearia e della stagionatura dei formaggi Dop. Tale aspetto riveste una particolare rilevanza per il Grana Padano, perché la presenza di spore nel latte può essere fonte di gravi perdite economiche per il caseificio.

Il convegno si è articolato in tre interventi: il primo del Prof. Paolo Berzaghi ha riguardato le analisi eseguite su campioni di foraggi destinati all’alimentazione delle bovine, su questi sono stati valutati gli aspetti relativi alle fermentazioni degli insilati: sostanza secca, profilo degli acidi, pH, azoto ammoniacale e il contenuto di ceneri, questo parametro è stato analizzato anche sui fieni. E’ emerso come sia importante il contenuto di sostanza secca del foraggio al momento dell’insilamento per ridurre il rischio di fermentazioni dovute ai clostridi, che oltre a causare una cattiva conservazione, aumentano la presenza di sporigeni nella dieta delle bovine. La presenza di ceneri nei foraggi è un indice di come è stata gestita la fienagione o l’insilamento del prodotto, sono da considerarsi valori accettabili quando il contenuto di ceneri è minore del 10% (valore riferito alla sostanza secca), valori maggiori del 11% indicano contaminazioni significative del foraggio con rischio di presenza di sporigeni.

Successivamente il dr. Fabio Abeni primo ricercatore del CREA di Lodi, ha affrontato i problemi legati alla conservazione dei foraggi insilati e alla gestione delle trincee alla loro apertura. Nello specifico si sono valutati gli aspetti collegati al riscaldamento delle trincee una volta aperte a causa di processi fermentativi causati dallo sviluppo di lievi sul fronte dell’insilato. Fattori determinanti su questa problematica sono i tempi di apertura, l’avanzamento del fronte, il compattamento, l’impiego di teli a barriera di ossigeno, l’utilizzo di inoculi a base di Lb Buchneri, che possono garantire una maggiore stabilità aerobica della massa.

L’ultimo intervento è stato quello del dr. Domenico Carminati anch’egli primo ricercatore del CREA di Lodi che ha esposto con notevole chiarezza quali danni si possono avere durante la stagionatura dei formaggi tipo Grana Padano, quando il latte di partenza presenta delle anomalie dal punto divista igienico sanitario. In particolare la presenza di batteri clostridi e/o coliformi, possono determinare gonfiori precoci e/o tardivi con elevate percentuali di scarto nel prodotto finale. I due ambiti in cui è importante concentrarsi sono: da un lato lavorare bene in campo durante la raccolta dei foraggi, la loro conservazione e il loro utilizzo, in modo da ridurre al minimo la presenza di questi contaminanti, dall’altro attuare una attenta pulizia delle bovine durante la mungitura e dell’impianto di mungitura.

Alla fine della giornata è emerso come si possa produrre latte idoneo alla trasformazione in formaggi a lunga stagionatura anche includendo notevoli quantità di insilati nella razione, ciò è possibile lavorando in maniera professionale da campo al caseificio.

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